Irene Avossa/ Aprile 8, 2022/ BIM, Eventi, one team/ 0 comments

I vantaggi della digitalizzazione per le stazioni appaltanti private

Il 16 marzo 2022 abbiamo organizzato, insieme a Guamari srl, un evento a porte chiuse con stazioni appaltanti private per discutere del BIM e della digitalizzazione nel settore. Ospiti di Assimpredil ANCE, abbiamo raccolto interventi di esperti di progettazione, così come di normativa in ambito delle costruzioni.

Il BIM, attualmente, è obbligatorio per le Pubbliche Amministrazioni – in alcuni casi incarna una conditio sine qua non per i bandi di gara. Ma quali vantaggi ha per la committenza privata?

Intesa e rigenerazione urbana su larga scala

Come evidenziato dal Prof. Aldo Norsa, c’è bisogno di massima intesa per tutta la filiera: non soltanto per quanto riguarda le opere fisiche, ma anche per tutti i servizi che ruotano attorno all’assistenza alla committenza. È possibile raggiungere questa intesa se gli operatori della filiera parlano lo stesso linguaggio, quello BIM.

Questi operatori, identificati nelle figure del committente, del progettista, del costruttore e del produttore sono soggetti diversi ma, nonostante ciò, convergono per raggiungere un obiettivo comune. È necessario quindi che riescano a parlare fra di loro senza possibilità di fraintendimenti.

Stazioni Appaltanti Private

È utile pensare anche come la pandemia abbia cambiato la prospettiva con cui si guardano gli spazi che andiamo ad occupare – come ad esempio le abitazioni, i luoghi di lavoro, ma anche strutture sanitarie.

I maggiori successi immobiliari di questo periodo tengono in conto non soltanto l’edificio in sé, ma lo pongono in un contesto urbano più ampio. Non si tratta più di una questione puramente economica, ma di trasformazioni del territorio che vanno a migliorare la qualità della vita, anche dal punto di vista ecologico.

Il ricorso al BIM, sottolinea Aldo Norsa, permette un maggior ritorno su questi investimenti: la produttività aumenta, grazie ai flussi informativi che riducono sia i conflitti che le tempistiche di controllo.

Digitalizzazione e quadro normativo

La storia del BIM in Italia, perlomeno dal punto di vista legislativo, ha una decina d’anni. Attualmente il quadro normativo in materia di BIM è rivolto agli appalti pubblici: ricordiamo il decreto 560 del 2017, che scandisce le date per l’introduzione del Building Information Modeling per le gare d’appalto sopra una certa portata economica.

Sebbene queste scadenze si rivolgano solo alle Pubbliche Amministrazioni, sottolinea l’Ing. Riccardo Perego, committenti privati hanno deciso di anticipare queste date, qualificando il BIM come standard, indipendentemente dagli obblighi normativi, per tutelare i propri investimenti. L’incontro con la tecnologia è ormai indispensabile, anche per la committenza privata, per impostare un investimento e capire come massimizzarne il valore a lungo termine. Ma quali solo le fasi del processo a cui bisogna prestare più attenzione?

Pianificazione e studio di fattibilità

Pianificare correttamente ed efficacemente un’opera è fondamentale. Avere a disposizione i migliori strumenti possibili per farlo è senza alcun dubbio il primo passo. In quest’ottica abbiamo parlato di progetto di fattibilità assistita da intelligenza artificiale: la nuova applicazione di Autodesk, Spacemaker, si occupa proprio di questo. Se ti interessa saperne di più, qui puoi iscriverti al prossimo webinar a riguardo, “Introduzione a Spacemaker”.

Aldo Pavan pone l’accento sul PNRR e su come il BIM sia essenziale, e in alcuni casi obbligatorio, per quanto concerne il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Enfatizza anche la necessità del linguaggio aperto per quanto riguarda lo scambio dei dati, ribadendo che, secondo la normativa, l’ambiente di condivisione dei dati è lo strumento con cui si prendono decisioni.

Dal cantiere all’opera conclusa

Il BIM non si ferma solo alla fase di progettazione, ma segue un’opera anche nella fase di costruzione, fino alla sua dismissione. Portare il BIM in cantiere permette di uniformare i processi che riguardano la documentazione. Per saperne di più sul monitoraggio dei lavori con il BIM, visita il nostro canale YouTube

Avere il gemello informativo dell’opera consente il miglioramento del monitoraggio e della verifica as-built, riducendo i rischi e la possibilità di trovarsi di fronte ad imprevisti. Similmente, avere un modello capace di replicare l’edificio in maniera intelligente permette alla macchina di verificarne la conformità con la legge. Non solo: il digital twin dell’opera serve a simulare e migliorare la gestione dell’immobile, monitorandone la salute e permettendo di inferire su future possibili criticità.

Conclusioni

Durante questo evento gli spunti di riflessione sono stati numerosi e ricchi: dall’intelligenza artificiale all’IoT, passando dai Digital Twin e dall’interazione con il GIS.

È emerso il valore che il BIM è in grado di apportare al mondo della committenza privata, soprattutto per quanto riguarda grandi opere – spesso rilevanti anche per il contesto urbano che le circonda. Dalla progettazione fino alla gestione dell’edificio, la digitalizzazione dei processi (e delle norme) è la chiave di volta per assicurare che il proprio investimento mantenga il suo valore nel tempo.

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