oneteam/ Aprile 14, 2023/ Eventi, One Team/ 0 comments

One Team BIM Conference 2023 | Parte 2

Continuiamo in questo articolo il resoconto della One Team BIM Conference 2023. La prima parte si è concentrata sul tema della sostenibilità, mentre questo secondo appuntamento si focalizzerà sulla tematica della normativa, con un occhio di riguardo al Nuovo Codice dei Contratti.

Il nostro CEO Riccardo Perego parla della difficile situazione mondiale con cui anche le aziende si stanno confrontando, dipingendo il contesto in cui si muoveranno le discussioni della giornata. “Dopo il Covid ci aspettavamo una crescita e un periodo di migliore qualità della vita. Purtroppo, con la ripresa della Cina è arrivata la crisi energetica, gas e petrolio erano alle stelle, poi la guerra in Ucraina ha portato ovviamente ulteriori grandi problemi. Ora siamo in difficoltà a livello europeo e sotto inflazione. Questa situazione ci pone davanti a scelte equilibrate e difficili: dobbiamo spendere bene e in fretta i soldi del PNRR. E bene e in fretta non sempre vanno d’accordo. Questa è la supply chain: un problema da una parte, si ripercuote a livello globale”.

Tavola rotonda sulla normativa e il Nuovo Codice dei Contratti

Apre la discussione Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance: “L’introduzione del BIM in azienda è un cambiamento culturale che deve coinvolgere tutti gli attori a partire dai vertici: il tema della digitalizzazione è strettamente connesso a quello della sostenibilità. Noi abbiamo promosso il codice di condotta Cantiere a impatto sostenibile. Non è l’ennesima certificazione: comprende concetti che entrano totalmente nelle ragioni imprenditoriali”.

Un accenno alle stazioni appaltanti che devono avere le competenze per poter gestire tutto, come indicato nel Codice. “Dalle scelte che faremo dipenderà il futuro”. Lavorare in BIM è fondamentale anche per la ristrutturazione e la manutenzione di opere esistenti.

Giorgio Lupoi, Presidente OICE, offre un punto di vista critico: “Il Codice si è dimenticato che serve un progetto per realizzare un’opera e direi che il progetto è fondamentale. In questo senso abbiamo già fatto un comunicato congiunto da parte di Ance sulla centralità del progetto anche se sembra incredibile doverlo ribadire”.

Il report annuale OICE riporta che il 50% delle gare pubbliche richiede il BIM (80% in valore). Tuttavia, il dato drammatico è che solo il 20% di questi bandi ha un capitolato informativo. “Noi cerchiamo di aiutare le stazioni appaltanti minori con strumenti che possano servire loro come linee guida. Purtroppo, c’è una cronica carenza della PA prima di tutto per numero di persone, ci vogliono nuovi innesti e formazione ma anche di consulenze che aiutino a tutti i livelli, dal bando al capitolato informativo: ci vuole una competenza multidisciplinare”.

Adriano Castagnone, Presidente ASSOBIM, concorda: “Il BIM sembra poco digeribile dalla nostra cultura, ma dobbiamo pensarlo come una metodologia organizzativa. Nel nuovo Codice si affida tutto alle stazioni appaltanti: abbiamo seri dubbi che entro breve siano tutte in grado di lavorare correttamente. Serve formazione, rischiamo che alcune opere vengano realizzate male”.

Il Codice dei Contratti in chiave di sostenibilità

Il tema della sostenibilità è intrinsecamente connesso alle discussioni riguardanti la normativa. In quest’ottica l’intervento di Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS.

Interviene con un’analisi dettagliata di alcuni passi del nuovo Codice: “Come AIS rappresentiamo l’intera filiera delle costruzioni, abbiamo quindi approfondito il testo del Codice un po’ da tutti i punti di vista”. La prima indagine è filologica: “La parola ‘sostenibilità’ è ripetuta undici volte nel nuovo Codice esattamente come nel vecchio. In realtà, sostantivi a parte, il testo merita alcuni approfondimenti su aspetti positivi e negativi”.

Entra nel dettaglio argomentando su alcuni articoli: “L’articolo 39 parla di programmazione e progettazione di infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale. Dice che deve essere anche incluso l’aspetto di sostenibilità ambientale. Questo punto però, non viene approfondito”.

Normativa

Orsenigo guarda anche agli aspetti positivi: “Nell’art. 41 su livelli e contenuti della progettazione si parla di CAM: nel CAM edilizia ci sono novità come il criterio premiale per le organizzazioni che implementano metodologie per valutare gli ESG. Un concetto del Position Paper AIS su ESG e infrastrutture è stato riportato nei CAM, si fanno riferimenti agli schemi di valutazione e viene citato il protocollo Get It Fair”.

Per quanto riguarda il PFTE per le opere del PNRR. “Viene cancellato il requisito di analisi di resilienza sugli aspetti ambientali e sociali. Inoltre, non si parla delle caratteristiche richieste dall’UE nella Tassonomia per non arrecare danno all’ambiente.” Nell’art. 43 viene citata la normativa e si dichiara che sostenibilità e digitalizzazione sono connesse, parlando anche di ciclo di vita del prodotto.

Riccardo Perego conclude con una domanda: “Va bene snellire, ma non escludendo progettazione, sostenibilità, digitalizzazione. Siamo sicuri che sia questo il giusto risparmio di tempo?”

Guarda il video completo della tavola rotonda sulla normativa

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Per più informazioni sull’argomento scrivici a marketing@oneteam.it.

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