oneteam/ Marzo 8, 2018/ BIM, BIM Architettonico/ 1 comments

Al convegno “Verso un’edilizia 4.0” della ACER (Associazione Costruttori Edili di Roma) tenutosi a Roma venerdì 1° dicembre, è stata annunciata dal Provveditore per le Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, Pietro Baratono, la firma del Decreto BIM da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

BIM e obblighi

Il Decreto BIM rappresenta il provvedimento che disciplinerà l’obbligo di bandire le gare d’appalto e di progettare le opere pubbliche con il Building Information Modeling. Rispondendo all’esigenza di innovazione del settore edilizio, il decreto garantirà maggiore qualità, trasparenza ed efficienza nelle fasi di progettazione e realizzazione delle opere. Passaggio importante del decreto è l’articolo 6, all’interno del quale vengono definite le tempistiche di introduzione obbligatoria dei metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture.

Dal momento in cui il decreto è entrato in vigore, l’utilizzo del BIM è diventato facoltativo per le nuove opere e per gli interventi di recupero, riqualificazione o varianti. L’obbligo per le stazioni appaltanti scatterà nel 2019 per i lavori di importo superiore a 100 milioni di euro e verrà esteso progressivamente agli appalti di importo inferiori fino a introdurlo in tutto il sistema dei lavori pubblici nel 2025.

Tra il 2019 e il 2025 gli obblighi coinvolgeranno sempre più attori del mondo architettonico, a seconda delle complessità delle opere: dal 2020 per i lavori complessi oltre i 50 milioni, dal 2021 per i lavori complessi oltre i 15 milioni, dal 2022 per le opere oltre i 5,2 milioni, dal 2023 per le opere oltre 1 milione, dal 2025 per tutte le nuove opere. I lavori semplici potranno essere sempre effettuati con i metodi tradizionali (es. palazzi residenziali senza particolari problematiche di sicurezza).

Il provvedimento disciplina inoltre gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti, che dovranno adottare un piano di formazione del proprio personale, un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi e un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.

È fondamentale per le stazioni appaltanti cominciare fin da subito a muovere i primi passi verso la nuova metodologia BIM, per non rischiare di farsi trovare impreparati nel 2019, quando il BIM inizierà ad essere obbligatorio per opere di grande rilievo. Già dal 2018, quindi, bisognerà stilare un piano formativo per l’acquisizione di nuove competenze, necessarie alla preparazione e alla valutazione delle gare pubbliche.

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